Santa Croce sull'Arno, strage di gatti in una colonia felina

Santa Croce sull'Arno, strage di gatti in una colonia felina
gatti avvelenati
I gatti erano accuditi da volontari e riconosciuti dal Comune. Solidarietà da Aristogatti Empoli all’associazione Cuori con la Coda. In corso gli accertamenti dell’Istituto Zooprofilattico

Una vicenda drammatica scuote il mondo del volontariato e della tutela animale. Nei giorni scorsi, tutti i gatti appartenenti a una colonia felina censita e tutelata nel comune di Santa Croce sull’Arno, nei pressi della Conad, sono stati ritrovati privi di vita. L’ipotesi al momento più accreditata è quella dell’avvelenamento, ma saranno le analisi dell’Istituto Zooprofilattico a stabilire con certezza le cause della morte.

A parlare dell’accaduto è stata l’associazione Aristogatti ODV di Empoli, che ha espresso solidarietà a Simona e ai volontari di “Cuori con la Coda”, responsabili della cura quotidiana della colonia. I gatti, secondo quanto riportato, erano regolarmente riconosciuti dal Comune, accuditi con costanza e protetti dalla normativa vigente.

Nel messaggio diffuso via social, Aristogatti sottolinea la gravità dell’accaduto, definendo il gesto "terribile e inaccettabile", e ricordando come un simile atto rappresenti un rischio per l’intera collettività, in quanto sostanze velenose possono colpire animali domestici e persone. L’associazione ribadisce inoltre che avvelenare animali è un reato perseguibile penalmente.

I volontari hanno scelto di non diffondere immagini dei ritrovamenti, per rispetto e per non urtare la sensibilità di chi segue le attività delle associazioni animaliste.

L’associazione ha annunciato l’intenzione di presentare denuncia alle autorità competenti, mentre da più parti si levano richieste di giustizia e di maggiore controllo del territorio.

Aristogatti ODV si è dichiarata disponibile a fornire tutto il supporto necessario all’associazione colpita. «Colpire quei gatti – si legge nel messaggio – significa colpire anche il lavoro instancabile dei volontari, le leggi dello Stato e il rispetto per ogni forma di vita».

Foto di archivio

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