"Luce e ombra: Interpretazione del reale nel corso di segno grafico tenuto da Piero Vezzi in mostra i lavori di Anna Celati, Maura Ceccanti, Alessandra Mariotti, Damiano Giugni, Diego Caverni” sarà la mostra inaugurale della stagione dell’Orcio d’oro officina culturale, promossa da quasi dieci anni dal Comune di San Miniato e da un comitato informale del quale ha sempre fatto parte anche l’associazione Moti Carbonari, insomma un luogo importante dell’azione culturale nella città, intanto con il susseguirsi di esposizioni di grandissimo interesse, ma anche con il resto dell’attività, cioè spettacoli teatrali e musicali, presentazioni di libri, incontri con la poesia, cinema e tanto altro.
Quest’anno l’inaugurazione sarà – e anche qui il dato è importante – dovuta alla mostra di opere realizzate da alcuni allievi di un corso di grafica del segno del prof. Piero Vezzi, tenuto presso l’Orcio nella prima parte di quest’anno. Vezzi è particolarmente soddisfatto di chi lo ha accompagnato in questo viaggio, chi lo ha seguito in un percorso singolare che nega il concetto stesso di arte: “ognuno può e deve esprimersi, l’arte è di tutti”, la scuola ci insegna tutto l’opposto, ma non aiuta ad aprire il cervello della gente. “La natura non finisce più – continua Vezzi – più invecchio e più mi rendo conto della sua infinitezza, qualcosa di sconvolgente, che l’esperienza artistica può aiutarci a comprendere, soprattutto nel suo essere luce e ombra, come si intitola la nostra mostra”.
Durante “Luce e ombra” ci saranno come sempre serate dove il pubblico tornerà a riempire gli spazi della ex torre degli Stipendiari, la prima il 24 settembre alle 21 e 30 Andrea Mancini terrà una spettacolo-lettura scenica dedicato alla fantascienza, o meglio ad una riflessione sull’oggi e sui disastri che l’uomo sta provocando, a partire da una storia scritta da Philip K. Dick, autore cult della science-fiction americana, con autentici capolavori come “Blade Runner” o “Minority Report”, diventati due film importanti. Mentre il 4 ottobre alle 21,30 avremo “Arte per tutti Arte di tutti”, con Piero Vezzi e le persone presenti in mostra che dialogano con il pubblico, una vera e propria dichiarazione d’intenti, che coinvolgerà anche l’Orcio d’oro e il suo intendere l’espressione artistica in maniera non elitaria, semmai di divulgazione e cultura. Il programma dell’Orcio d’oro proseguirà nei prossimi mesi, con mostre di grande interesse, a partire dalla prima, da venerdì 17 ottobre a sabato 8 novembre, dedicata al gruppo di artisti che va sotto il nome di “Lavorare Camminare”, guidato dal prof. Ilario Luperini; seguirà da venerdì 14 novembre a sabato 6 dicembre, “Le maschere della Commedia dell’arte”, dovuta al Teatrino dei Fondi, il team di Corazzano, diretto da Enrico Falaschi, che ormai lavora in tutta la Toscana e anche fuori. Poi da venerdì 12 dicembre a sabato 3 gennaio, sarà la volta di Irene Campinoti, un’artista sanminiatese che negli ultimi ha dato importanti prove del suo lavoro, realizzando ad esempio il manifesto per il Festival del pensiero popolare di quest’anno, ma anche della prossima Estate di San Martino, dedicata al Teatro amatoriale. Da venerdì 9 gennaio a sabato 31gennaio avremo invece l’attesissima mostra di Franco Giannoni, in particolare sulla sua vasta produzione dedicata a “Ti-Jean e i suoi fratelli” di Derek Walcott, l’indimenticato spettacolo con Remo Girone andato in scena alla Festa del Teatro di San Miniato; ancora da venerdì 6 febbraio a sabato 28 febbraio ci sarà Piero Vezzi, di cui abbiamo già detto; da venerdì 6 marzo a sabato 28 marzo Marcello Petracchi, bravo artista pratese; da venerdì 3 aprile a sabato 25 aprile Lenka Nevrlà, bravissima frescante che invece viene dalla Repubblica Ceca; da venerdì 1° maggio a sabato 23 maggio sarà la volta di Andrea Bacconi, con la sua intensa opera scultorea, cui lavora ormai da mesi proprio negli spazi dell’Orcio; chiuderanno la stagione le opere di Roberto Lippi e Simona Mauri, da venerdì 29 maggio a sabato 20 giugno: un importante repertorio tra fotografia e grafica, dedicato alla fisicità di donne e anche di uomini.

