Pregiata varietà di oliva, la produzione della mignola cerretese venne fortemente compromessa dalla gelata del 1985. Seppur con una produzione di nicchia, la raccolta di questa oliva con l’olio unico che ne deriva, è proseguita nel tempo.
Ora, grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale di Cerreto Guidi, in collaborazione con la Strada dell’Olio e del Vino del Montalbano- Colline di Leonardo, c’è la volontà concreta di rilanciare questo prodotto e di identificarlo con il territorio dove ha origine.
Nei giorni scorsi la biblioteca “Emma Perodi” ha ospitato un convegno sull’oliva mignola cerretese molto partecipato e con la presenza di relatori di fama internazionale.
“Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti e la Strada dell’Olio e del Vino- ha dichiarato la Sindaca Simona Rossetti- ho apprezzato la partecipazione e l’impegno profuso nell’avviare un percorso che punta alla salvaguardia e alla valorizzazione di un prodotto del territorio. Un particolare ringraziamento al vice Sindaco e assessore all’agricoltura Massimo Irrati che in questi mesi ha lavorato per iniziare un cammino che proseguirà in futuro con l’obiettivo che l’oliva mignola diventi un volano per lo sviluppo e la crescita del territorio”.

Coordinati da Massimo Irrati, sono intervenuti per parlare di questa eccellenza della produzione olivicola cerretese, il professor Alessio Cavicchi dell’Università di Pisa; il professor Giovanni Caruso dell’Università di Pisa; la professoressa Cristina Santini dell’Università Marconi di Roma e presidente del Laboratorio di studi rurali Sismondi.
Al dibattito sono inoltre intervenuti Luigi Micheli, presidente dell’Associazione Strada dell’Olio e del Vino del Montalbano-Colline di Leonardo, Stefano Ancillotti, titolare del Frantoio Ancillotti e il giornalista Fabrizio Mandorlini.
Dal dibattito, ricco di spunti e sollecitazioni, è stata ribadita l’importanza di valorizzare i prodotti di qualità, come l’oliva mignola. Si tratta di un’oliva che è nata a Cerreto Guidi ma che contraddistingue tutto il Montalbano e non solo.
“Vogliamo lavorare per creare un prodotto di alta qualità che possa far venire le persone nel nostro territorio a vedere le bellezze e ad assaggiarne i prodotti- osserva il vice Sindaco Massimo Irrati- la strada intrapresa va perseguita per valorizzare il territorio e per identificarlo con delle specifiche produzioni”.
Fra i futuri passi, c’è l’inserimento del prodotto in un particolare elenco, quello dei PAT (prodotti agroalimentari tradizionali). Si tratta di prodotti le cui metodiche di lavorazione e conservazione risultano consolidate nel tempo e praticate sul proprio territorio in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai venticinque anni. L’oliva mignola cerretese per germoplasma studiato e per altre caratteristiche verificate dagli esperti, è un prodotto tipico, nato sul territorio come ha anche testimoniato nel suo intervento Stefano Ancillotti dell’omonimo frantoio, ricordando come il nonno avesse costruito una macchina di cui il frantoio cerretese detiene i brevetti, proprio per la preparazione dei noccioli della mignola alla piantumazione.
La giornata si è conclusa con un’apprezzata degustazione di olio, in attesa delle prossime iniziative di conoscenza e di approfondimento dell’oliva mignola.