Empoli non dimentica e celebra l'ottantunesimo anniversario dell'eccidio dei 29 concittadini

Empoli non dimentica e celebra l'ottantunesimo anniversario dell'eccidio dei 29 concittadini
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Empoli non dimentica e celebra l'ottantunesimo anniversario dell'eccidio dei ventinove concittadini empolesi, inermi, fucilati per mano nazifascista, in quella che si chiamava piazza Ferrucci, a pochi passi da piazza Farinata degli Uberti e dal centro

La commemorazione avrà inizio con la celebrazione della santa messa nella Collegiata di Sant’Andrea, giovedì 24 luglio 2025, alle 9.30 e proseguirà in piazza XXIV Luglio (alle 10.30), al monumento ai caduti di quella tragica pagina di storia, cicatrice identitaria di questa città. Lì il sindaco del Comune di Empoli,Alessio Mantellassi terrà il suo intervento.

La sera, alle 19, l’appuntamento con la storia cittadina continuerà in piazza Madonna della Quiete con l’iniziativa “Canta la storia”: racconti e canti per non dimenticare. Ad aprire la serata, l’intervento del consigliere comunale Raffaele Donati con delega alla Cultura della memoria. L’iniziativa sarà accompagnata, dall’inizio alla fine, dai musicisti del Centro Attività Musicali di Empoli (CAM) che suoneranno musiche e canti della Resistenza e della Liberazione. Sul palco della memoria anche Maria Teresa Delogu della compagnia teatrale Giallo Mare Minimal Teatro di Empoli che porterà la testimonianza e la storia dell'unico sopravvissuto, Arturo Passerotti.

Le celebrazioni si concluderanno con lo spettacolo recitato e cantato a cura del Mirincoro (coro popolare) sul passaggio della guerra ad Empoli articolato in quattro eventi principali: il bombardamento delle Cascine del 26 dicembre 1943, la deportazione dell’8 marzo 1944, il racconto dei fatti del 24 luglio, concludendo con il racconto della liberazione della città.

PIAZZA MADONNA DELLA QUIETE - La piazza Madonna della Quiete così come la conosciamo oggi venne realizzata dopo la fine della seconda guerra mondiale, in seguito alla rimozione delle macerie causate dalla demolizione, per opera delle mine dell’Esercito tedesco, dei palazzi collocati sull’angolo fra via Chiara e via Marchetti. I soldati della Wehrmacht nel mese di luglio del 1944, prima di abbandonare la città di Empoli, che in quel periodo era proprio sulla linea del fronte, minarono tutti i palazzi collocati in angolo degli incroci cittadini del centro, in modo tale da ingombrare con il minimo sforzo le strade e ostacolare l’avanzata delle truppe alleate di Liberazione.

In precedenza, nell’area occupata adesso dalla piazza Madonna della Quiete, era stato costruito un palazzo in angolo fra via Marchetti (già via delle Monache) e via Chiara. La costruzione di tale edificio risaliva sicuramente ad un’epoca posteriore al 1820, in quanto nel catasto generale toscano a quella data erano presenti soltanto due piccoli edifici che si affacciavano lungo via Chiara e un’area completamente libera occupata da orti corrispondente a gran parte dell’area occupata adesso dalla piazza.

Nell’angolo di fronte alla piazza, si trovano la Chiesa e il Convento del complesso afferente al Conservatorio della Santissima Annunziata, edificio presente in Empoli fin dagli anni Trenta del Seicento e anch’esso pesantemente danneggiato dalle mine tedesche durante il secondo conflitto mondiale.

Davanti alla Santissima Annunziata, su via Marchetti e sempre in angolo con via Chiara, un edificio appartenuto all’importante famiglia del marchese Francesco Feroni (Empoli, 16 giugno 1614 – Firenze, 18 gennaio 1696), mercante ricchissimo e personalità di spicco nell’amministrazione granducale del suo tempo.

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