La presidente del Consiglio comunale di Empoli, e l'assessora alla Cooperazione Internazionale del Comune di Montespertoli, Ottavia Viti, in rappresentanza dei rispettivi enti aderenti alla Rete degli Enti Locali per i Diritti del Popolo Palestinese, hanno partecipato a un viaggio istituzionale in Palestina e Cisgiordania, svoltosi dal 2 al 6 novembre.
La delegazione era composta, inoltre, dal sindaco di Vicchio Francesco Tagliaferri, dall’assessore del Comune di Calenzano Marco Bonaiuti, e da rappresentanti di ARCI e ANPI Firenze, associazioni con le quali la missione è stata organizzata.
L’obiettivo della delegazione era quello di incontrare le autorità locali dei comuni di Betlemme, Hebron, Ramallah e Gerusalemme, oltre ad associazioni e ONG attive sul territorio, per esprimere solidarietà e vicinanza al popolo palestinese e valutare possibili progetti di collaborazione.
Durante la missione, i partecipanti hanno potuto constatare direttamente la complessa e difficile condizione in cui versa la popolazione palestinese, a causa dell’occupazione dei territori da parte dei coloni israeliani.
Il numero degli insediamenti illegali è in continuo aumento, sia intorno alle città – provocandone l’isolamento dalle principali reti di comunicazione e approvvigionamento – sia all’interno dei centri storici, con gravi ripercussioni sull’identità culturale locale. La libertà di movimento dei civili palestinesi risulta fortemente limitata dalla presenza di numerosi check point e gates, situati a ogni via di accesso ai quartieri e alle città.
Sono quotidiani, inoltre, gli episodi di violenza e gli attacchi da parte dei coloni nei confronti della popolazione civile palestinese, che subisce anche frequenti incursioni da parte dell’esercito israeliano.
“Questa missione - dichiara Ottavia Viti, assessora alla Cooperazione Internazionale del Comune di Montespertoli - spero sia la prima di molto iniziative di solidarietà concrete da parte delle istituzioni italiane verso il popolo Palestinese. La situazione in Cisgiordania è estremamente grave: i civili palestinesi vivono subendo continui soprusi e violazioni delle libertà individuali da parte dei coloni e dell’esercito israeliano. Le colonie stanno crescendo a dismisura, arrivando a soffocare e isolare le città e i villaggi. Le violenze di ogni genere sono all’ordine del giorno: mentre eravamo a Hebron un civile è stato ucciso da un colono con tre colpi di pistola, per strada a poche centinaia di metri dal nostro alloggio e mentre eravamo a Ramallah è avvenuta un'incursione dell’esercito israeliano. La condizione della Palestina necessita urgentemente di una presa di posizione della comunità internazionale con il coinvolgimento attivo e da protagonisti nella costruzione della pace dei due popoli coinvolti. Noi come delegazioni torniamo con il dovere e la responsabilità di raccontare ciò che abbiamo visto e vissuto”.

Visitare la Palestina e la Cisgiordania, in rappresentanza del Comune di Empoli, dichiara la presidente del Consiglio Comunale di Empoli, è stata un'esperienza importante per capire davvero la condizione in cui vive quel popolo. I Palestinesi non hanno libertà di muoversi da una città ad un'altra: i gates vengono aperti e chiusi in maniera arbitraria da parte dei coloni e questo non permette loro di fare programmi neppure per il giorno dopo. Le colonie sono in continuo aumento ed è come se le loro terre venissero inghiottite giorno dopo giorno. La popolazione palestinese subisce questa occupazione illegale in continua espansione: i coloni perpetrano ai loro danni violenze di ogni genere. Negli incontri istituzionali ho avuto modo di apprezzare la resistenza pacifica e la resilienza di questo popolo attraverso le parole dei loro amministratori che ci hanno chiesto supporto, collaborazione ma, soprattutto, di far conoscere a più persone possibile la loro condizione e la loro voglia di pace e giustizia. È un popolo che continua a mantenere ottimismo e speranza, nonostante tutto. Credo sia arrivato il momento di prendere posizione ad ogni livello, nazionale ed internazionale, in difesa del popolo palestinese anche nel rispetto di un diritto internazionale violato in maniera sistematica. La situazione non è più tollerabile e non ci si può più voltare dall'altra parte.

