La sindaca di Castelfiorentino, Francesca Giannì, ha diffuso un aggiornamento in merito agli ultimi episodi che hanno visto protagonista un giovane del territorio, già noto alle cronache locali.
“Concluse, per il momento, le relazioni delle forze dell’ordine e della polizia municipale relativi agli ultimi disordini del ragazzo, ormai passato alle cronache – ha spiegato Giannì –. Quello che è successo è un nuovo delirio, legato a una psicosi persecutoria, protratto su più episodi, e che ha portato a molto spavento per alcuni cittadini e ad accessi al pronto soccorso per il ragazzo, sia per la questione psichica che per le ferite che si è involontariamente procurato.”
La sindaca ha sottolineato che l’amministrazione comunale, insieme alle forze dell’ordine e alla polizia municipale, è impegnata per affrontare la situazione: “Sentita più volte la famiglia del ragazzo, con le forze dell’ordine e la polizia municipale stiamo lavorando a una risoluzione della questione, ognuno per le proprie competenze e con gli strumenti a disposizione per legge, ovviamente già dai primi episodi, nonché con azioni pressoché giornaliere, pur nella consapevolezza che, come Comune, non esiste un provvedimento immediato che possiamo ad ora mettere in campo. Di fatto la legge crea questo stillicidio di episodi.”
L’appello ai cittadini è di continuare a segnalare tempestivamente: “Per aiutare, l’invito è continuare a segnalare con i canali corretti, ossia quelli delle forze dell’ordine, per permetterci sia di intervenire immediatamente sia di proseguire nella nostra attività a doppio binario, sanitaria e di ordine pubblico.”
Infine, Giannì ha ribadito che al momento è necessario mantenere un certo riserbo: “Speriamo comunque di potervi dare presto notizie chiare e definitive su questa attività che, per la sua buona riuscita e per una certa dignità della comunicazione che, come istituzioni, siamo tenuti a mantenere, al momento deve mantenere alcuni profili di riservatezza. A procedimento concluso, come sempre, avrò modo di raccontarvi di più, anche su quanto fatto, sulle competenze e su quanto davvero si può fare a livello normativo, ad oggi in Italia, per situazioni simili.”